MISSIONE “ALBATROS” CON I CASCHI BLU DELL’ONU IN MOZAMBICO
Questo è un annuncio che orgogliosamente ho deciso di condividere con il lettore perché il mio passaggio in terra africana possa in qualche modo aiutare i popoli per cui ho lavorato tanti anni fa, gente davvero in difficoltà che mi ha regalato tanti sorrisi e una esperienza unica che porterò sempre con me, è il mio semplice modo per cercare di ricambiare le emozioni e gli insegnamenti compresi al servizio dell’Organizzazione per le Nazioni Unite.
Avevo solo 20 anni quando decisi di arruolarmi volontariamente nei Caschi Blu dell’ONU, una scelta arrivata spontaneamente forse dettata dalla voglia di scoperta di altri popoli e mondi lontani, forse dalla voglia di viaggiare che già albergava in me, forse per poter un giorno raccontare una esperienza straordinaria che mi sarei portato dentro per tutta la vita.
Eccomi qui allora per condividere “la mia Africa”, quella più autentica fatta di terra rossa e tramonti di fuoco, in quei luoghi e villaggi assolutamente non turistici ma riservati solamente all’esercito delle Nazioni Unite, posti straordinari immersi nella natura tra animali in cattività tanto pericolosi quanto suggestivi, tra villaggi e tribù lontane mai conosciute dall’uomo occidentale perché troppo difficili e pericolose da raggiungere, ma io rappresentavo l’ONU ed in quei mesi vissuti in tenda nel mezzo della savana nella cittadina di “Chimoio”, ho ricordi indelebili che mi hanno fatto crescere e maturare in fretta perché da solo a 8.000 chilometri da casa c’è anche il tempo per riflettere e capire, respirando l’aria calda del Mozambico in quel lembo di terra che si affaccia sull’ Oceano Indiano.
- Monitorare il cessate il fuoco
- Separare le forze armate locali contrapposte nella guerra
- La raccolta, lo stoccaggio e la distruzione delle loro armi
- La smobilitazione dei militari e dei gruppi armati non regolari
- Garantire la sicurezza e sorveglianza degli ospedali da campo italiani e internazionali a favore delle cure per la popolazione locale
- Preservare la sicurezza del “corridoio di Beira” unico collegamento dallo Zimbabwe via terra per le merci verso il mare (oceano indiano), spesso prima del nostro intervento soggetti di sabotaggi e saccheggi
- Trasportare gli aiuti Umanitari anche nei villaggi più sperduti
Il 21 Febbraio parte per il Mozambico una commissione delle forze armate italiane con 23 alti Ufficiali, incaricati di trovare le soluzioni logistiche per permettere al Contingente italiano di insediarsi prima possibile nella ostile terra africana. Il 2 Marzo 1993 l’allora Ministro della Difesa autorizza definitivamente l’operazione “Albatros”, l’Italia invia in Mozambico durante tutta questa straordinaria operazione un totale di 4.734 uomini, parto anche io con le Forze ONU, arrivo dalla Brigata Alpina Julia di Venzone (Udine), fiero di portare e supportare la Pace di questo popolo. Il 2 Maggio 1994 la Missione “Albatros” in Mozambico termina, io rientro a fine aprile con uno degli ultimi voli programmati per il ripiegamento, fiero del contributo dato insieme ai miei commilitoni posso affermare che, dopo tanti anni consumati in questa terra tra guerriglie e distruzioni, finalmente il 18 e 19 Ottobre 1994 si sono tenute le prime elezioni libere in Mozambico.
PER DONAZIONI ALL’ ASSOCIAZIONE
ONLUS “AMICI DEL MOZAMBICO” DI PADOVA